Il 14 luglio la Commissione Europea ha adottato il nuovo pacchetto climatico “Fit For 55”. Una serie di manovre e proposte legislative atte a raggiungere gli obiettivi del Green Deal entro il 2030, anche in ottemperanza a quanto dichiarato dalla 2030 agenda.
L’agenda 2030 chiama non solo gli stati europei, ma tutti gli stati del mondo ad adottare uno stile di vita e una linea di produzione più eco-friendly, socialmente inclusive e sostenibili a tutto tondo.
Fit For 55: che cos’è?
Fit For 55 è un pacchetto di misure legislative redatto dall’Unione Europea che ha un obiettivo semplice: la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli rilevati nel 1990. L’obiettivo ultimo è la totale “carbon neutrality” entro il 2050.
Obiettivo semplice da comprendere, ma ben più complesso da raggiungere: Dal 1990 al 2020 le emissioni dell’Unione Europea hanno visto un calo del 20%. La sfida titanica è ora abbattere le emissioni di un ulteriore 35% ma in meno di 10 anni.
Fit For 55 vuole cambiare radicalmente il modo in cui utilizziamo l’energia, limitandone, se non abolendone gli abusi.
Il pacchetto Fit For 55 si articola in 12 iniziative, le quali definiscono, proposte legislative, strategie e modifiche delle leggi già vigenti. Tra queste rientra il settore della green mobility, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, il settore immobiliare e delle costruzioni; e molto altro ancora.
Fit For 55: una data storica
Il 14 luglio è una data famosa nel mondo per coincidere con la celebre presa della Bastiglia francese. L’evento rivoluzionario (culmine della rivoluzione Francese) che ha dato il via ad un nuovo corso storico il 14 luglio 1789.
Il 14 luglio 2021 con l’approvazione del pacchetto di misure legislative volte alla sostenibilità climatica “Fit For 55” potrebbe essere una nuova data pivotale nella storia dell’umanità. La data di un inizio vero e proprio della rivoluzione energetica e verde.
Fit For 55: l’ultimo tassello in un percorso di pacchetti climatici
Nel 2008 l’Unione Europea aveva già varato una serie di proposte a sfondo ecologico, climatico e votato alla sostenibilità ambientale. L’obiettivo di queste misure era ridurre del 20% le emissioni di gas serra, aumentare del 20% di efficienza energetica e integrare nei processi produttivi almeno il 20% di fonti rinnovabili.
Adesso lo possiamo dire: obiettivo raggiunto. Nei 30 anni intercorsi tra il 1990 e il 2019 l’Europa ha fatto addirittura di meglio, riducendo le emissioni del 23%; unendo inoltre una crescita economica del 60%, risultato ancor più sorprendente considerando la crisi economica mondiale del 2008.
Il successo delle misure integrate aveva portato gli stati membri ad alzare l’asticella: entro il 2030 il target era una riduzione delle emissioni pari al 40% e un contributo complessivo al reparto produttivo al 32% da energie rinnovabili, aumentando contemporaneamente l’efficienza energetica.
Arriva il Green Deal
La traiettoria intrapresa dall’Europa è già positiva verso il raggiungimento di questi obiettivi, ma la commissione Europea nel dicembre 2019 ha proposto il cosiddetto “green deal”, ed è proprio da qui che nasce l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55%. Il Parlamento Europeo ed il consiglio dei ministri hanno approvato gli obiettivi del green deal, tra cui per l’appunto Fit For 55.
Questa manovra ora prevede che le emissioni entro il 2030 siano ridotte del 55% invece che del 40% come era stato inizialmente concordato. Così facendo, il green deal richiede una revisione totale, se non uno stravolgimento completo delle politiche energetiche e climatiche, nonché una sensibile conversione del sistema produttivo. Fit For 55, definito anche “green package” è dunque approvato e adottato dal 14 luglio 2021.
Fit For 55 e la green mobility
In che modo il nuovo pacchetto di riforme europee impatterà il settore di mobilità e trasporti?
La green mobility (o mobilità sostenibile) è certamente uno dei punti focali intorno ai quali ruotano molte iniziative. Abbattere le emissioni dei nostri spostamenti, per lavoro e per tempo libero, trasporti privati o pubblici, è un elemento di fondamentale importanza verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati (in questo caso la 2030 agenda e Fit For 55).
Nel settore della green mobility, l’obiettivo è che tutte le auto e i furgoni prodotti siano a 0 emissioni entro il 2035. In altre parole, bisognerebbe finire di riconvertire tutti gli impianti produttivi del settore automotive. Dal 2035 in poi non sarà più venduto nessun nuovo veicolo benzina, diesel e nemmeno ibrido.
Questa è senza dubbio una proposta estremamente ambiziosa, ma se questa viene conseguita con successo, si migliorerebbe la qualità dei trasporti in città, si ridurrebbe il consumo di energia, ne gioverebbe la qualità dell’aria e i trasporti sarebbero più efficienti e rapidi.
Fit For 55: il ruolo dei trasporti pubblici
Non solo auto elettrica: convertire automobili e furgoni è senza dubbio un primo passo, ma, soprattutto all’interno delle grandi città e delle metropoli, la green mobility deve interessare in prima persona il settore dei trasporti pubblici.
Quante migliaia di km percorrono quotidianamente metropolitane, treni, autobus e tram? Giusto per citarne una manciata. La riconversione di questi mezzi di trasporto pubblico è di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi prefissati per Fit For 55.
Fit For 55: la transizione della mobilità
Ipotizzare una transizione da veicoli a motore termico a veicoli 100% elettrici in breve tempo è francamente impensabile. Esiste però l’alimentazione a gas che diventa un player molto importante per traghettare il settore dei trasporti verso l’elettrificazione. Il gas è un’alimentazione molto versatile e abbondante.
Può essere inoltre utilizzato per tanti ambiti come trasporti, elettricità e riscaldamento. Il gas non deve essere un punto di arrivo, perché è comprovato che l’energia elettrica sia il futuro della produzione e della green mobility, tuttavia può essere decisamente un elemento di transizione importante.