Al via gli stati generali della green economy 2021

Si è tenuta il 26 e il 27 Ottobre la decima edizione degli Stati Generali della green economy a Rimini nella cornice di Ecomondo-Key Energy

energie alternative per la green economy

Si apre a Rimini il 26 Ottobre la decima edizione degli Stati Generali nella cornice di Ecomondo-Key Energy. Tale Convegno ruota sul tema della transizione ecologica e vuole mettere a fuoco le manovre e le misure necessarie per superare le sfide che la società si troverà ad affrontare nei prossimi 10 anni. Uno sguardo è rivolto inoltre a rendere l’Italia la locomotiva europea per la green economy.

68 organizzazioni di imprese riunite nel Consiglio Nazionale della Green Economy, il Ministero della Transizione Ecologica e la Commissione Europea supportata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile hanno organizzato questi due giorni di interventi e meetings. Tra i temi principali trattati ci sono il Green Deal europeo, l’economia circolare, la decarbonizzazione e tutte quelle nuove opportunità di investimento che hanno come valori principali il rispetto del pianeta e dell’ambiente.

La proposta degli Stati generali per il 2030

Gli Stati generali hanno redatto una roadmap che dovrebbe portare l’Italia ad un consumo e ad una produzione sostenibile entro il 2030. In merito leggi “Fit for 55: il futuro dell’Europa è sostenibile” Tra le misure proposte per la green economy troviamo:

  1. Una legge per la protezione del clima in un’ottica di neutralità climatica
  2. Passare dal 20 al 40% nel consumo di energie rinnovabili
  3. Ridurre del 40% l’uso di combustibili fossili
  4. Sviluppare l’economia circolare e il riciclo
  5. Semplificare e promuovere l’uso di materiali riciclati
  6. Rendere i trasporti pubblici carboon free e accessibili a tutti
  7. Disincentivare l’uso delle auto private
  8. Promuovere un’agricoltura sostenibile ed ecologica
  9. Tutelare la qualità del suolo, dell’acqua e di tutte quelle risorse naturali incluse nel “capitale naturale”
  10. Promuovere una digitalizzazione che sostenga concretamente la transizione green

Tali punti sono molto importanti e urgenti in vista del Cop26 sul clima che si terrà a Glasgow.

Come afferma Edo Ronchi: “L’Italia […] deve puntare, con più decisione, a far parte delle locomotive europee della green economy. Vincendo la sfida della neutralità climatica con un’economia decarbonizzata e competitiva, capace di generare maggior occupazione e un miglior benessere, si costringerà così anche la Cina e gli altri paesi ritardatari, ad inseguire.”

La situazione della green economy in Italia

La crisi climatica nel nostro paese non accenna a migliorare. Nonostante nel 2020 le emissioni di CO2 e gas serra siano diminuite di circa il 9,8%, questo non è abbastanza per definire la crisi ambientale in via di risoluzione. Basti pensare che gli eventi correlati al cambiamento climatico nel 2020 sono stati quasi 1.300 mentre nel 2011 non erano neanche 400. Inoltre già nel 2021 le emissioni hanno ripreso a crescere (si stima un di un 6% entro la fine dell’anno).

Infatti, seguendo il Green Deal Europeo e gli obietti proposti dall’Europa in materia di green economy (che vorrebbero una riduzione delle emissioni del 55%) l’Italia dovrebbe ridurre le proprie emissioni dell’2,6% ogni anno per i prossimi 10 anni.

Vediamo come sta procedendo la transizione ecologica italiana in alcuni settori cruciali per la green economy

Green Economy: Transizione verde e città

Il percorso di decarbonizzazione e la transizione ecologica secondo la green economy non possono non passare dalla riqualificazione delle città. Viene stimato infatti che le città producano circa 2/3 delle emissioni globali di gas inquinanti. Per coinvolgere le città in questa rivoluzione verde è stata presentata dal Green City Network “La Carta delle città verso la neutralità climatica”. Ben oltre 45 città italiane hanno aderito. Ciò è molto importante in vista della Cop26 di Glasgow.

Green Economy: Settore automotive e alimentazioni alternative

Per quanto riguarda il settore auto, nel 2020 la vendita di auto nuove in Italia è calata del 28% rispetto all’anno precedente. Nell’anno corrente pare che il divario sia rientrato nonostante la vendita di auto diesel sia crollata ancora (dal 53% nel 2017 al 33% nel 2020) ed anche le immatricolazioni delle auto a benzina siano scese (44% nel 2019 e 38% nell’ultimo anno).

In questo scenario le alimentazioni più sostenibili e alternative al termico (come metano, gpl, elettrico, ibrido ecc) stanno crescendo e stanno prendendo una buona fetta di mercato. Nel 2020 tali modelli sono il 30% delle nuove auto immatricolate. Sebbene l’Italia sia lontana dal target delle 6 milioni di auto elettriche che dovrebbero essere immatricolate entro il 2030, tali vetture sono triplicate in un anno (17 mila nel 2029, 60 mila nel 2020).

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Green Economy: Economia circolare in Italia

Rispetto al riciclo di materiali, l’Italia arriva seconda solo dopo la Germania. Il 51% dei rifiuti prodotti viene infatti riciclato. Si parla nel 2019 di 14 milioni di tonnellate di rifiuti urbani.

Seguendo invece come metro di misura il CMU (Tasso di Utilizzo Circolare dei Materiali), l’Italia si colloca sempre al secondo posto stavolta dopo la Francia. Tale tasso misura il grado di impiego dei materiali riciclati presenti nell’economia rispetto all’uso di materie prime.

Infine, rispetto alla produttività delle risorse, che viene misurata in Euro di Pil per Kg di risorse consumate, l’Italia si colloca al primo posto davanti a Germania, Francia, Polonia e Spagna.

Green Economy: La situazione del capitale naturale

Il nostro paese purtroppo è secondo per prelievo di acqua dolce pro-capite ed è inoltre lontano da essere considerato all’interno della fascia “buona” per i corpi idrici. Tali dati sono problematici perché distrugge e cambia radicalmente il territorio. Territorio che ospita biodiversità animale e vegetale sempre più a rischio. In questo senso l’Italia non è stata in grado di proteggere i suoi habitat naturali come stabilito dalle Direttive Habitat e Uccelli.

Green Economy: Agricoltura e emissioni di gas serra

Nell’ultimo decennio le emissioni di gas serra derivanti dal settore agricolo non sono diminuite. Si è ridotto invece l’uso di fertilizzanti ma di poco (-1,3%). In questo contesto l’Italia resta al primo posto in Europa per il settore agricolo e per la produzione di DOP, STG e IGP e vede un aumento del biologico (+78,9% rispetto al 2010).

Green Economy: Energie Rinnovabili

Nel 2020 sono stati solo installati solo 800MW di impianti di rinnovabili elettrici. Ciò è molto lontano dal target europeo che prevede l’installazione di minimo 6.000MW all’anno per i prossimi 10 anni. Per quanto riguarda i consumi, nel 2020 questi si sono ridotti del 9,2% in concomitanza con il calo del Pil (-8,9%). Ciò non è abbastanza per gli obiettivi della green economy.