Un dato interessante delle ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) ha evidenziato una correlazione tra l’inquinamento ambientale e la diffusione del virus.
Un possibile legame tra PM10, l'inquinamento ambientale e Covid-19
In un precedente articolo, vi avevamo parlato del blocco stradale per tutti i veicoli a benzina e diesel, a causa degli alti livelli di inquinamento, in particolare nelle regioni del Nord Italia. Infatti, nel mese di gennaio numerosi comuni italiani avevano limitato la circolazione a causa degli alti livelli di PM10 (il Particolato) causato, principalmente, dalle auto.
Un interessante studio, svolto da ricercatori e medici della SIMA (Società italiana della Medicina Ambientale), realizzato grazie ai dati delle ARPA e della Protezione Civile, dimostrerebbe il motivo per il quale il Coronavirus si sia diffuso velocemente e principalmente nella pianura Padana e nelle regioni adiacenti. Come è ben noto, in queste regioni l’inquinamento ambientale e atmosferico è molto elevato. Infatti, più volte durante i mesi di gennaio e febbraio, i livelli di PM10 hanno superato i limiti accettati per legge. Infatti, il numero di casi infetti da Covid-19 è correlato con le zone dove i livelli di PM10 sono stati superati maggiormente. La zona maggiormente in codice rosso è risultata essere proprio la Pianura Padana, dove il virus ha avuto un’espansione molto rapida. Secondo lo studio, il PM10, che abbiamo sempre cercato di ridurre, consigliando il passaggio ad auto ibride o elettriche, avrebbe velocizzato drasticamente la diffusione dell’epidemia.
Sostenibilità ambientale per fermare il virus
Nei primissimi giorni, la cronaca riportava del primo contagio nella Capitale, ma senza propagarsi in maniera allarmante come avvenuto nel Nord del Paese. Una delle città che ha superato di gran lunga i livelli di PM10, durante l’anno, è Brescia, dove si è verificata un’alta presenza di contagi. Importante è, quindi, cercare di imparare qualcosa da tutto ciò, finché si è ancora in tempo. Le polveri sottili potrebbero agire da “nastro trasportatore” del Covid-19, così come lo sono per tanti contaminanti chimici e biologici. Per questa ragione è importante ridurre le emissioni, adottando il prima possibile forme di sostenibilità ambientale come veicoli ecologici. Le misure adottate finora, purtroppo, non sono sufficienti per ridurre l’inquinamento atmosferico.
Auto elettriche ed ibride sono importanti perché hanno livelli di emissioni molto bassi, se non nulli, e quindi possono ridurre l’inquinamento da PM10, in particolare nei territori della Pianura Padana altamente inquinati e colpiti fortemente. Inoltre, godono dei vantaggiosi ecoincentivi statali, dell’astensione dal pagamento del bollo in molti comuni d’Italia, della possibilità di entrare nelle Ztl e di un bassissimo costo di rifornimento.
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