Piano mobilità sostenibile

Cosa sono i PUMS?

Piano mobilità sostenibile

Come progettare il futuro sostenibile della mobilità urbana delle città italiane? Un piano mobilità sostenibile è la risposta per migliorare il trasporto di merci e persone, in chiave sostenibile.

Che cos’è un piano mobilità sostenibile

Un piano urbano per la mobilità sostenibile è un piano strategico, messo in atto per venire incontro alla mobilità di persone e merci. Il fine è di migliorarne la qualità della vita all’interno di città e non solo. È, dunque, un piano mobilità sostenibile che, basandosi su strumenti di pianificazione già esistenti, tiene in forte considerazione i principi di valutazione, partecipazione e integrazione. Le misure all’interno di un Piano di Mobilità Urbana Sostenibile devono tenere in considerazione tutte le tipologie di trasporto presenti in una città. Questo significa sia pubbliche che private, ma anche motorizzate e non motorizzate e per il trasporto merci o persone. La facilità di implementazione di questo piano sorge dal fatto che le amministrazioni comunali non devono vederlo come un piano aggiuntivo. Infatti, deve essere visto come un piano aggiuntivo e costruire su quello già esistente della specifica città.

L’adozione di un piano mobilità sostenibile in Italia

Il decreto legge del 4 agosto 2017, firmato dal ministro del MIT Delrio (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha reso obbligatorio l’adozione da parte di tutte le città italiane dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile. Lo scopo di questo decreto legge è stato quello di enunciare delle linee guida che tutte le città italiane avrebbero dovuto adottare per la realizzazione dei PUMS (piano urbano di mobilità sostenibile).

In questo modo, la realizzazione di queste linee guida sarebbe avvenuta in maniera omologata e coordinata tra tutti gli enti comunali. Inoltre, risultano di estrema importanza per le città metropolitane poiché è l’unico modo per riuscire ad ottenere i finanziamenti necessari per i trasporti di massima come sistemi ferroviari metropolitani, tram o metropolitane. Le linee guida dei PUMS derivano da linee guida europee stilate nel 2104 con l’obbiettivo di migliorare la mobilità di persone, nonché sostenibilità e qualità dello spazio pubblico. Queste linee guida europee sono state anche aggiornate nell’ottobre del 2019.

Chi deve adottare un PUMS

I PUMS devono essere adottati da tutte le città metropolitane, gli enti presenti in vaste aree e tutti comuni che singolarmente, o aggregati, raggiungono o superano la soglia dei 100.000 abitanti. Una volta delineato un piano mobilità sostenibile, i tempi di approvazione devono essere di circa due anni. nel caso in cui ci siano PUMS già avviati in passato, possono essere riaggiornati con le nuove linee guida europee.

I tempi necessari per realizzare a dover un PUMS sono di circa dieci anni, invece gli aggiornamenti in corso d’opera avvengono circa ogni cinque anni. con il passare degli anni, i PUMS vanno migliorati e verificati ogni due anni per essere sicuri che non si verifichino discostamenti dalle linee guida da realizzare. Quindi, ogni due anni i dati di monitoraggio dei PUMS in corso d’opera, devono essere inviati all’Osservatorio TPL del MIT per accertarsi che tutto proceda con ordine. I dati di monitoraggio vengono poi inseriti in una relazione che viene presentata in parlamento.

Gli obiettivi strategici di un PUMS

Gli obbiettivi sono vari e tutti di eguale importanza. Devono essere raggiunti in circa 10 anni che è l’arco temporale minimo di realizzazione di un piano mobilità sostenibile. Importante è puntare alla riduzione della congestione stradale, al miglioramento del TPL (trasporto pubblico locale), alla riduzione degli incidenti stradali, così come al miglioramento della qualità dell’aria respirata e al miglioramento della sostenibilità sia economica che sociale. I punti che definiscono chiaramente la strategia da intraprendere sono: l’integrazione tra i diversi sistemi di trasporto presenti in una località, un forte sviluppo della mobilità ciclabile e pedonale e collettiva, introduzione o incremento di servizi di sharing mobility, miglioramento del parco auto circolante verso una maggiore sostenibilità, diffusione di una cultura basata sui concetti di sicurezza e sostenibilità e su una migliore razionalizzazione della logistica delle merci nei centri urbani.

I PUMS in Italia

In Italia l’Osservatorio PUMS si occupa di mobilità urbana in ottica sostenibilità. È il punto di riferimento per tutte le città italiane. L’Osservatorio è sorto nel 2016, supportato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Unisce tutti i comuni, le province, le unioni di comuni e le città metropolitane che hanno pianificato una ristrutturazione urbana in chiave sostenibile. Inoltre, dal 4 agosto 2017 è diventato obbligatorio per tutte le città metropolitane dotarsi di un PUMS, anche se per tutti gli altri comuni più piccoli è suggerito dotarsene ugualmente.

In Italia un PUMS passa solitamente attraverso tre fasi: redazione, dove viene elaborato il piano sostenibile, adozione, che avviene attraverso delibere comunali, e approvazione, per far sì che entrino in vigore. Le città che hanno discusso di PUMS sono circa 164, di cui 36 l’hanno approvato. Tra queste città, la maggior parte si trovano in Puglia (34), Lombardia (18) e Toscana (16). Data l’importanza della mobilità elettrica, i PUMS prevedono un finanziamento di circa €2,2 miliardi per rendere sostenibile il trasporto pubblico locale.

Vuoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno?

Compilando il form sarai gentilmente ricontattato da una nostra operatrice entro 48H.