Mobilità sostenibile: un tema sempre più centrale

Il Covid-19 è stato un fulmine a ciel sereno che ha imposto pause (più o meno prolungate) a tutti. Durante questa pausa forzata è stato però possibile trarre deduzioni interessanti ed evidenziare alcuni trend di cambiamento riguardanti la mobilità sostenibile.

Mobilità sostenibile: la situazione attuale

Attualmente la situazione riguardante la mobilità sostenibile non è delle più rosee: il parco di veicoli commerciali è per il 47% composto da mezzi antecedenti alla normativa di inquinamento Euro4, quindi mediamente immatricolati oltre 15 anni fa. Lievemente meglio i dati per i veicoli privati, anche se oltre il 29% dei veicoli in circolazione ha più di 15 anni. Secondo le rilevazioni di giugno 2020, su un parco vetture circolante di oltre 38 milioni di unità, oltre 21 milioni di veicoli sono euro4 o precedente, mentre solo 48.000 vetture sono elettriche a 0 emissioni. Ci sono però segnali positivi e incoraggianti.

Se è vero che occorre ripensare ai modelli di spostamento, verso un’ottica di mobilità sostenibile, condivisa ed emission free, il 2020 ha senza dubbio mosso un primo passo in questa direzione. Nonostante un crollo delle vendite dovuto dal lockdown e dalla conseguente crisi economica, l’immatricolazione di auto elettriche è cresciuta del 204% rispetto al 2019:

  • le plug-in hybrid – ovvero auto ibride con batteria ricaricabile accostata ad un tradizionale motore termico – hanno visto un incremento di vendite del 320%;
  • le mild hybrid – veicoli sostanzialmente termici, ma con assistenza di una piccola batteria elettrica che aiuta nelle fasi di accensione e partenza – del 101%.

 

Proprio le mild hybrid a oggi occupano una fetta di mercato del 16% sulle autovetture circolanti immatricolate nel 2020. Ci sono miglioramenti anche per quanto riguarda le emissioni: nel 2020 le emissioni medie delle auto immatricolate si attestano intorno a 108 co2 g/km, vale a dire un miglioramento del 25% rispetto al 2008, dove i valori erano intorno ai 144 co2 g/km. Oltre alle normative di immatricolazione più vincolanti, di sicuro la graduale crescita in popolarità di auto ibride ed auto elettriche ha aiutato ad abbattere questo valore.

Mobilità Sostenibile: gli incentivi per una nuova mobilità responsabile e sostenibile

Come mai questo boost? Solo un cambio di paradigma e mentalità o c’è altro? E’ qui che entrano in gioco gli ecobonus e i superbonus, ovvero finanziamenti, incentivi e agevolazioni atti a stimolare l’acquisto di auto elettriche e/o auto ibride.

Rottamando un veicolo di categoria M1 (ovvero adibito al trasporto di persone) con normativa Euro 0,1,2,3,4, si possono ottenere fino a €6000 di incentivo sull’acquisto di auto ibride o auto elettriche. Questi bonus valgono anche per i veicoli commerciali (N1), dove in base al peso del veicolo, si possono ottenere incentivi compresi tra €1200 e €8000. A giudicare dalla crescita esponenziale dei dati di vendita (soprattutto su veicoli M1), questa iniziativa si sta dimostrando utile.
Su questo proposito però, l’elettrificazione del parco dei veicoli commerciali ha ancora il “freno a mano tirato”. L’88% dei veicoli commerciali sfrutta ancora l’alimentazione diesel, mentre solo il 3.3% impiega tecnologia ibrida. 

Le auto elettriche migliorano la propria tecnologia e, oltre a migliorare da un punto di vista estetico (che le rende già più appetibili al grande pubblico), diventano sempre più sofisticate e pratiche: le autonomie delle batterie ora garantiscono dei chilometraggi alla stregua delle auto con alimentazione termica e le colonnine di ricarica stanno lentamente prendendo piede. Al momento l’Italia si piazza al 15° posto in Europa come 13.176 colonnine installate sul suolo nazionale.

L’obiettivo è di ridurre quanto più possibile l’ansia da autonomia ed i conseguenti problemi di ricarica. Questo processo è ancora in una fase abbastanza embrionale, ma i dati di vendita confermano un interesse verso la mobilità ibrida e la mobilità elettrica, a discapito di una presenza relativamente rarefatta di colonnine di ricarica.

Mobilità Sostenibile: definizione di un nuovo paradigma

Mobilità sostenibile, connessa, condivisa ed emission free: queste sono solo alcune delle parole chiave per le nuove idee di spostamento. Nell’ultimo anno è stato spinto ed incentivato l’acquisto di monopattini e biciclette. Un’idea atta ad abbattere le emissioni degli spostamenti nelle grandi città.

Nel 2020, grazie all’incentivo di 500€ sull’acquisto, la vendita di monopattini è stata superiore del 140% rispetto al 2019. Un altro cambiamento importante del paradigma e della filosofia di spostamento riguarda il possedimento dell’automobile. Aldilà dell’alimentazione, nello scenario di mobilità sostenibile occorre considerare l’automobile non più come un bene, bensì come un servizio. A tal proposito, negli ultimi anni sono stati potenziati i servizi di car sharing e hanno visto una netta crescita i dati di noleggio a lungo e a breve termine, con i dovuti distinguo per quanto riguarda il 2020.

Nell’ultimo anno, i noleggi a lungo termine sono diminuiti del 25%, ma la quota di mercato ha raggiunto il suo apice con il 15.2% grazie ad una maggiore diffusione di questa modalità di utilizzo da parte delle aziende. Anche senza contare il 2020, c’è da notare come la formula di noleggio a lungo termine sia in forte crescita dal 2014. Discorso leggermente diverso per i noleggi a breve termine, che, vista la quasi impossibilità di muoversi nel 2020, e la sostanziale assenza del turismo, sono crollati del 53%. Si abbassa anche la quota di mercato, ora situata a 4,9%.

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