Mobilita’ sostenibile: la riforma del recovery plan

Mobilita' sostenibile: la riforma del recovery plan

Il futuro dell’Italia passa attraverso la mobilita’ sostenibile e la rivoluzione green: Il 24 aprile 2021 il consiglio dei ministri del nuovo governo capitanato dal premier Mario Draghi ha presentato il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), denominato anche il Recovery Plan italiano.

Il piano, dapprima abbozzato dal precedente governo Conte, è già stato approvato dalla Commissione Europea il 31 marzo 2021. Questo piano consiste in un’iniezione massiccia e mirata di denaro nelle casse dello stato per sostenere e sviluppare la ripresa economica del paese post covid-19 e favorirne la prosperità.

All’Italia sono stati dedicati infatti 221,5 miliardi di euro (di cui € 68,9 miliardi a fondo perduto) a cui si sommano ulteriori 30,6 miliardi di euro del fondo complementare.

Il Recovery Plan italiano fa parte del “grande progetto” europeo “Next Generation EU” (NGEU) mirato a finanziare la ripresa economica dell’Unione Europea nel periodo 2021-2023 mediante titoli di stato europei: l’Unione Europea infatti ha stanziato 750 miliardi di euro da distribuire agli stati membri. Spagna e Italia sono tra i maggiori beneficiari di questa iniziativa.

Mobilita' sostenibile: l’obiettivo dell’Italia

Dei 6 macro-obiettivi in cui si articola il PNRR, tanta attenzione e tante risorse sono state riposte su rivoluzione verde, transizione ecologica e mobilita’ sostenibile. Oltre il 40% dei € 221 miliardi destinati all’Italia sarà infatti riversato su queste iniziative.

Gli obiettivi “green” sono inoltre due dei punti cardine in ottica 2030: l’ONU ha stilato una lista di punti e obiettivi che tutti gli stati devono conseguire entro il 2030 per mirare alla creazione di modalità di sviluppo e di trasporto più sostenibili. Queste iniziative sono anche parte del Green New Deal europeo che mira alla totale neutralità climatica entro il 2050.

Il futuro della mobilita' sostenibile

Sono previsti innanzitutto 750 milioni di euro da destinare alla realizzazione di oltre 20.000 colonnine elettriche abilitate alla ricarica rapida per veicoli elettrici. L’intervento è finalizzato allo sviluppo di 13.755 punti di ricarica in centri urbani e 7.000 da destinare alla rete autostradale.

Uno degli obiettivi per il 2030 è infatti l’installazione di altre 98.000 colonnine di ricarica, di cui 31.500 a ricarica super veloce. Per tenere il passo con le direttive europee, si prevede che entro il 2030, in Italia, ci siano almeno 6 milioni di auto elettriche in circolazione.

Un target veramente importante, se si considera l’arretratezza dell’Italia su questo particolare frangente: per oltre il 29% il parco circolante di vetture in Italia è antecedente alla normativa anti-inquinamento Euro4 e, attualmente, i veicoli con alimentazione 100% elettrica rappresentano appena lo 0,1% sul totale.

Per fare fronte a questa problematica e “svecchiare” il parco auto, sono stati predisposti numerosi e cospicui incentivi sull’acquisto di una nuova auto elettrica o ibrida. L’obiettivo è la transizione totale da veicoli ad alimentazione endotermica a veicoli 100% elettrici, sia per quanto riguarda il parco auto privato, che la flotta di veicoli commerciali.

Mobilita' sostenibile: non solo auto

L’obiettivo del PNRR è di ridurre (per poi eliminare) l’utilizzo di veicoli e mezzi di trasporto inquinanti, promuovendo politiche e iniziative per l’elettrificazione del settore della mobilità. Questo vuol dire incentivi non solo direttamente sui veicoli e sulle infrastrutture di ricarica, ma anche su veicoli commerciali, mezzi di trasporto pubblico (come autobus, tram e treni) e mezzi di trasporto leggeri come biciclette, monopattini e ciclomotori.  

Il PNRR inoltre prevede la realizzazione di 570 km di ciclovie urbane e 1250 km di piste ciclabili (che fanno il paio con il numero crescenti di incentivi per l’acquisto di biciclette e monopattini).

Somme di denaro più ingenti (fino a € 3.5 miliardi) sono destinate al rinnovo di flotte, bus (è previsto l’acquisto di circa 3360 bus a basse emissioni entro il 2026) e treni (si stima un acquisto di 53 treni a propulsione elettrica e a idrogeno; e la costruzione di 100 carrozze con pannelli fotovoltaici), che si sommano ad ulteriori € 24.7 miliardi dedicati all’aggiornamento delle infrastrutture sulla rete ferroviaria e a € 350 milioni per il settore logistico.

Questa misura del PNRR prevede un ampliamento e una maggiore sostenibilità del settore dei trasporti ampliando la portata delle tratte di metropolitane, tram, filovie e funivie. Il focus verterà principalmente sulle aree urbane e metropolitane. L’obiettivo ultimo è ridurre di almeno il 10% il traffico di auto private e convertirlo verso il trasporto pubblico, che mira ad essere più rapido, efficiente e sostenibile.

Mobilita' sostenibile: fa capolino l’idrogeno

Non solo mobilità elettrica: il PNRR non si occupa solo di agevolare e incentivare la transizione verso i veicoli “alla spina”, ma pensa anche a soluzioni alternative, ecosostenibili ad alta efficienza e a basso impatto ambientale.

Si parla di uno stanziamento di € 230 milioni per la creazione di infrastrutture di rifornimento e ulteriori € 450 milioni dedicati a ricerca e sviluppo per il settore legato alla mobilità ad idrogeno. L’alimentazione a idrogeno, al momento, è pensata per l’alimentazione di treni e autocarri.